martedì 19 aprile 2016

Villa Curtoni Tretti - Cortalta

Arriva la bella stagione e il Brigante Falasco ricomincia a conquistare ciò che c'è di bello, nascosto e poco conosciuto a Verona. Non che in inverno sia rimasto con le mani in mano, di cose da raccontare ne ha parecchie! Questa volta il Brigante si è avventurato ai confini della provincia di Verona, nella bassa, a pochi metri dalla provincia di Mantova, in località Cortalta: l'obiettivo è nientepopodimeno che una villa, Villa Curtoni Tretti, chiamata "Cortalta".
La villa si trova in aperta campagna, solo poche case, un'azienda agricola e chilometri di campi la circondano, la sua imponente struttura si può avvistare ed apprezzare da lontano, immersa nel silenzio e nella quiete che solo queste zone sanno regalare. Nonostante un grande cancello ottocentesco che blocca l'entrata ed un un fossato pieno d'acqua che circonda la proprietà (il fosso Rabbioso), entrare nei confini della villa è un gioco da ragazzi per il Brigante Falasco. La villa si affaccia su un grande prato - aia, dal quale si può apprezzare appieno il meraviglioso fronte meridionale dell'edificio, lungo ben 140 metri. Nella sua estensione si possono notare la casa padronale al centro, di due piani (più soffitta), le due barchesse ai lati, con colonne ed archi eleganti, sormontate da visi scolpiti che sembrano osservarti dall'alto, mentre due torrioni chiudono la villa. L'edificio, originariamente cinquecentesco, pare essere stato restaurato tra il 700 e l'800, ed è appartenuto alla famiglia Curtoni per più due secoli, ereditata dai Pantini all'inizio del XVII, per poi essere ceduto di nobile in nobile per i successivi decenni.
Sotto il colonnato sono presenti ancora degli attrezzi agricoli e nei cassetti dei mobili abbandonati, sotto strati di polvere, si trovano anche delle vecchie cartoline in stile anni 60: all'inizio di quel decennio, infatti, a Cortalta dimorava ancora una novantina di persone, quindi potete immaginare quanto possano essere estese l'edificio e la proprietà.
L'interno della casa padronale è un paradiso per gli amanti dei luoghi abbandonati. Il salotto d'entrata è accogliente, quasi "vivibile", sembra sia stato lasciato così come è stato abbandonato molti anni fa: sul tavolino centrale poggiano ancora dei libri aperti, una bottiglia di vino e un posacenere, mentre intorno ad esso sono disposte ordinatamente quattro sedie. Di fronte al caminetto ci sono due poltrone e un libro aperto su un leggio, alle pareti sono ancora appesi dei quadri, mentre la tappezzeria risulta più cadente: inoltre sono presenti molti libri, soprattutto riguardanti l'agricoltura, ed un magnifico passeggino. Sembra che il tempo si sia fermato e che la casa stia aspettando ancora il ritorno dei padroni. Proseguendo tra la polvere delle altre stanze si trovano trofei ed uccelli impagliati, mobiletti e qualche lampadario, il soffitto è parzialmente crollato ma è possibile salire fino alla soffitta, usata per il deposito di damigiane di vino.
All'esterno della villa si può passeggiare tra altri edifici abbandonati, le stalle, la bottega del fabbro e del falegname, la casa del castaldo ecc… Un vero peccato che sia tutto lasciato alla malora, un patrimonio così dovrebbe essere stato valorizzato anni fa, prima che il tempo e l'incuria rovinassero in parte l'edificio.
Se il Brigante Falasco fosse anche conte, questa villa passerebbe a lui di diritto, ma purtroppo bisogna sottomettersi alle leggi nobiliari. Nel caso ci fosse una gentil e bella donzella li fuori, dalla famiglia nobile, che volesse un avventuroso incontro galante con il Brigante Falasco, si faccia avanti! Ne potrebbe ricavare anche una buona parte della Villa Curtoni Tretti!


Il Brigante Falasco ha tratto le informazioni storico - artistiche da questo sito:

http://www.comune.trevenzuolo.vr.it/dettagli.aspx?c=1&sc=63&id=32&tbl=contenuti



Il fronte meridionale della villa


Il salotto interno


Minacciosi uccelli impagliati


La soffitta con le damigiane


La stalla


La villa vista dalle stalle