Aaah la Valpolicella! Il vino, le ville, le dolci colline, le cave di pietra, i malati di tubercolosi… eh?? I malati di tubercolosi? Certo, il Brigante Falasco ne ha le prove! In Valpolicella andava anche chi era malato di tubercolosi.
Il Brigante Falasco nel suo antichissimo passato non ha mai avuto problemi di questo tipo, sempre sano come un pesce lui, ma è comunque venuto a conoscenza del sanatorio La Grola, che accoglieva appunto i malati di tubercolosi. Ma con un nome così poteva funzionare? Non è che portava un po' sfortuna? Mah…
Scovare il sanatorio non è facilissimo, si trova in una collinetta dietro a Sant'Ambrogio di Valpolicella, chiamata - ovviamente - La Grola, e se non si conosce bene la strada non la si trova immediatamente. Il Brigante Falasco si è fatto un giro de l'ostrega per trovarla, ma almeno si è goduto il panorama dalla collinetta, visitando l'antica chiesetta di San Zenetto e camminando tra i vigneti. Tutto d'un tratto, tra la fitta vegetazione di un boschetto, è sbucato il sanatorio, ma anche per entrarci non è stato facile e ha dovuto circumnavigare il pianeta per trovare un'entrata.
Al principio, il Brigante Falasco si è trovato di fronte a delle case abbandonate, probabilmente delle case per i lavoratori del sanatorio, o forse degli abitanti della località, che includevano anche una piccola chiesetta: il tutto è messo abbastanza maluccio, peccato, potrebbero essere delle villette niente male, con un panorama invidiabile.
Individuato il passaggio per il sanatorio, bisogna attraversare il boschetto selvaggio, composto da piante decisamente alte e una vegetazione fitta, si affianca un vecchio forno con tanto di ciminiera (chissà a cosa serviva) ed infine, appena sbucati dal bosco, ci si trova di fronte all'imponente palazzo del sanatorio. L'edificio è impressionante, possente, costruito in un semplice stile liberty ed ancora in buone condizioni, almeno per quanto riguarda gli esterni. Nelle due colonne dell'entrata si notano due stemmi rappresentanti le scale degli Scaligeri, mentre a fianco fa bella mostra di se una placca che specifica che il sanatorio è "sorto per concorde tenacia dell'amministrazione provinciale e consacrato alle auguste giovinezze dei principi di Piemonte", datata 28 ottobre 1931. Il Brigante Falasco e la sua banda hanno proseguito nell'esplorazione del sanatorio, ben sapendo che non sono di certo tra i primi visitatori del grande palazzo, le piccole sfere per giocare a softair sono disseminate ovunque sul pavimento e le pareti sono imbrattate da scritte e disegni più o meno artistici, anzi, direi che si potrebbe fare a gara per premiare quello più brutto… Inoltre, nel sanatorio è stato addirittura girato un video di una rock band veronese.
All'interno notiamo subito il primo oggetto inconsueto della giornata, una cesta per bambini posizionata proprio nel salone d'ingresso, cosa ci faccia li è un mistero. Il palazzo è composto di molte stanze, grandi, luminose ed aerate, c'è persino la presenza di un piccolo teatrino e di un ascensore, ormai ridotto a un mucchio di ferrame, che collegava i tre piani dell'edificio. Il Brigante è subito attratto dai sotterranei, oscuri e sinistri, sono in condizioni abbastanza disastrate, con infiltrazioni d'acqua e rottami ovunque, ma la sua attenzione è attirata da una stanza nella quale si imbatte in un pavimento coperto da miriadi di piccole lettere di metallo e una branda di ferro: ecco, la stanza degli orrori! Mmm troppi film…
Facendo il giro dei sotterranei si esce dall'altro lato del sanatorio, e voilà, agli occhi della banda si presenta una bella strada asfaltata che porta direttamente all'entrata! Arrivare al sanatorio non è poi così difficile… Il giro prosegue nei piani superiori del sanatorio, sempre spogli ed eleganti, con grandi terrazzi sostenuti da colonne in pietra di Prun, dai quali si può ammirare il bel paesaggio sulla Valpolicella, interrotto di tanto in tanto dalla punta dei pini.
Riguardo alla storia del luogo, il sanatorio è stato istituito nel 1919 come sezione staccata del sanatorio popolare di Ponton e assisteva solo persone di sesso femminile provenienti dai ceti medio bassi.
Il sanatorio La Grola è dichiarato conquistato, un altro luogo dimenticato e meritevole di essere conosciuto, almeno per la bellezza del paesaggio che lo circonda: di sentieri intorno al sito ce ne sono a valangate, una bella passeggiata in Valpolicella non fa mai male!
Il Brigante Falasco è riuscito ad estrapolare le informazioni sul sanatorio su internet, da questi siti:
https://polveresupellicola.wordpress.com/2014/07/18/sanatorio-della-grola/
http://www.linthout.it/grola.html
Il Brigante Falasco nel suo antichissimo passato non ha mai avuto problemi di questo tipo, sempre sano come un pesce lui, ma è comunque venuto a conoscenza del sanatorio La Grola, che accoglieva appunto i malati di tubercolosi. Ma con un nome così poteva funzionare? Non è che portava un po' sfortuna? Mah…
Scovare il sanatorio non è facilissimo, si trova in una collinetta dietro a Sant'Ambrogio di Valpolicella, chiamata - ovviamente - La Grola, e se non si conosce bene la strada non la si trova immediatamente. Il Brigante Falasco si è fatto un giro de l'ostrega per trovarla, ma almeno si è goduto il panorama dalla collinetta, visitando l'antica chiesetta di San Zenetto e camminando tra i vigneti. Tutto d'un tratto, tra la fitta vegetazione di un boschetto, è sbucato il sanatorio, ma anche per entrarci non è stato facile e ha dovuto circumnavigare il pianeta per trovare un'entrata.
Al principio, il Brigante Falasco si è trovato di fronte a delle case abbandonate, probabilmente delle case per i lavoratori del sanatorio, o forse degli abitanti della località, che includevano anche una piccola chiesetta: il tutto è messo abbastanza maluccio, peccato, potrebbero essere delle villette niente male, con un panorama invidiabile.
Individuato il passaggio per il sanatorio, bisogna attraversare il boschetto selvaggio, composto da piante decisamente alte e una vegetazione fitta, si affianca un vecchio forno con tanto di ciminiera (chissà a cosa serviva) ed infine, appena sbucati dal bosco, ci si trova di fronte all'imponente palazzo del sanatorio. L'edificio è impressionante, possente, costruito in un semplice stile liberty ed ancora in buone condizioni, almeno per quanto riguarda gli esterni. Nelle due colonne dell'entrata si notano due stemmi rappresentanti le scale degli Scaligeri, mentre a fianco fa bella mostra di se una placca che specifica che il sanatorio è "sorto per concorde tenacia dell'amministrazione provinciale e consacrato alle auguste giovinezze dei principi di Piemonte", datata 28 ottobre 1931. Il Brigante Falasco e la sua banda hanno proseguito nell'esplorazione del sanatorio, ben sapendo che non sono di certo tra i primi visitatori del grande palazzo, le piccole sfere per giocare a softair sono disseminate ovunque sul pavimento e le pareti sono imbrattate da scritte e disegni più o meno artistici, anzi, direi che si potrebbe fare a gara per premiare quello più brutto… Inoltre, nel sanatorio è stato addirittura girato un video di una rock band veronese.
All'interno notiamo subito il primo oggetto inconsueto della giornata, una cesta per bambini posizionata proprio nel salone d'ingresso, cosa ci faccia li è un mistero. Il palazzo è composto di molte stanze, grandi, luminose ed aerate, c'è persino la presenza di un piccolo teatrino e di un ascensore, ormai ridotto a un mucchio di ferrame, che collegava i tre piani dell'edificio. Il Brigante è subito attratto dai sotterranei, oscuri e sinistri, sono in condizioni abbastanza disastrate, con infiltrazioni d'acqua e rottami ovunque, ma la sua attenzione è attirata da una stanza nella quale si imbatte in un pavimento coperto da miriadi di piccole lettere di metallo e una branda di ferro: ecco, la stanza degli orrori! Mmm troppi film…
Facendo il giro dei sotterranei si esce dall'altro lato del sanatorio, e voilà, agli occhi della banda si presenta una bella strada asfaltata che porta direttamente all'entrata! Arrivare al sanatorio non è poi così difficile… Il giro prosegue nei piani superiori del sanatorio, sempre spogli ed eleganti, con grandi terrazzi sostenuti da colonne in pietra di Prun, dai quali si può ammirare il bel paesaggio sulla Valpolicella, interrotto di tanto in tanto dalla punta dei pini.
Riguardo alla storia del luogo, il sanatorio è stato istituito nel 1919 come sezione staccata del sanatorio popolare di Ponton e assisteva solo persone di sesso femminile provenienti dai ceti medio bassi.
Il sanatorio La Grola è dichiarato conquistato, un altro luogo dimenticato e meritevole di essere conosciuto, almeno per la bellezza del paesaggio che lo circonda: di sentieri intorno al sito ce ne sono a valangate, una bella passeggiata in Valpolicella non fa mai male!
Il Brigante Falasco è riuscito ad estrapolare le informazioni sul sanatorio su internet, da questi siti:
https://polveresupellicola.wordpress.com/2014/07/18/sanatorio-della-grola/
http://www.linthout.it/grola.html
La fornace del sanatorio
Oggetti inconsueti
Il "lettino delle torture"
Gli ampi saloni con i graffiti di dubbio gusto
Eh, che panorama...
L'entrata
Horror movie