Lo sapevate che fortini, fortezze e castelli sono la passione del Brigante Falasco? Più di qualsiasi altra cosa… Accompagnatelo in una delle sue incursioni in queste fortificazioni antiche e lo vedrete saltellare da un muro all'altro come una cavalletta contenta!
L'ultima conquista del Brigante è quella del Forte San Marco, un forte particolare se paragonato agli altri forti della provincia di Verona. La quasi totalità dei forti di Verona sono di origine austriaca e costruiti tra il 1833 e il 1866, anno dell'entrata del Veneto nel Regno d'Italia. Ovviamente, i fortini di origine austriaca avevano tutte le bocche di fuoco principalmente rivolte verso sud, il nemico sarebbe venuto da là e quella era la direzione che dovevano avere i cannoni, ma l'esercito del neo-formato Regno d'Italia che se ne faceva di fortini che erano rivolti contro se stessi? Si misero quindi a rinnovare fortini già esistenti e costruire delle nuove strutture difensive che avrebbero dovuto difendere il regno da attacchi dal nord, che sarebbero probabilmente arrivati dalla Val Lagarina, ovvero la Val d'Adige, e quindi voilà, ecco dei nuovi fortini, il forte Masua, il forte di Naole, Cimo Grande, Tagliata di Canale e quindi il forte conquistato dal Brigante, il Forte San Marco. Costruito tra il 1888 e il 1913, è il più giovane tra i forti della zona, non è stato quasi mai utilizzato in guerra ed è stato chiamato così per la cappella dedicata a San Marco che sorgeva sullo stesso terreno.
Arrivare al forte non è difficile, basta raggiungere la località Castelletto di Lubiara, vicino a Rivoli Veronese e poi seguire il sentiero che sale sul monte Cordespino, che offre scorci notevoli sulle colline verdeggianti a ridosso del monte Baldo e sul lago di Garda. In verità c'è un'altra maniera per raggiungere il forte, dalla vecchia strada militare da Zuane, quaranta tornanti che faranno la gioia di ogni conquistatore ciclista!
L'entrata principale al forte è aperta, sennò ardua sarebbe stata la conquista: impossibile entrare nella struttura senza passare dalla portone d'ingresso, parte di essa è a strapiombo su una falesia che dà sulla val Lagarina, mentre il resto dell'edificio è circondato da un profondo fossato che rendono le mura del forte ancora più impenetrabili. Il Brigante Falasco e la sua banda non sono gli unici visitatori, altri interessati gironzolano tra il labirintico fortino, e la grande quantità di piccole palline bianche per terra indicano che i giocatori di soft air non disdegnano le visite al sito. L'interno è ovviamente totalmente abbandonato, lasciato al suo destino, imbrattato da scritte ad "alto livello culturale", ma molto affascinate per la sua struttura labirintica a più livelli. Le gallerie sotterrane attirano subito le attenzioni della banda, ma non sono molto lunghe, mentre molto più interessanti sono i corridoi che collegano le varie sale da entrate ad arco, le cannoniere e i due ampi cortili. Il valore aggiunto del forte è però la vista dalla parte alta della struttura, 360 gradi di puro orgasmo visivo, con panorami mozzafiato sulla Val Lagarina, il Monte Baldo, il Lago di Garda, la Chiusa, il Monte Pastello, il monte Cordespino, la Pianura Padana e i numerosi paesini che costellano la zona. Da ammirare in silenzio per lunghissimi minuti, con un pezzo di ricotta affumicata in mano, dei crakers e una mela.
Nella zona della val d'Adige solo il forte di Rivoli è degnamente conservato, mentre tutti gli altri sono in stato d'abbandono, ed è una vergogna! Il Brigante Falasco non accetta che un altro pezzo di storia venga lasciato andare alla malora, e visto che il forte è di proprietà privata annuncia in pompa magna una prossima conquista definitiva se il proprietario non si dà una mossa per ristrutturare la struttura! Parola del Brigante!!!
L'ultima conquista del Brigante è quella del Forte San Marco, un forte particolare se paragonato agli altri forti della provincia di Verona. La quasi totalità dei forti di Verona sono di origine austriaca e costruiti tra il 1833 e il 1866, anno dell'entrata del Veneto nel Regno d'Italia. Ovviamente, i fortini di origine austriaca avevano tutte le bocche di fuoco principalmente rivolte verso sud, il nemico sarebbe venuto da là e quella era la direzione che dovevano avere i cannoni, ma l'esercito del neo-formato Regno d'Italia che se ne faceva di fortini che erano rivolti contro se stessi? Si misero quindi a rinnovare fortini già esistenti e costruire delle nuove strutture difensive che avrebbero dovuto difendere il regno da attacchi dal nord, che sarebbero probabilmente arrivati dalla Val Lagarina, ovvero la Val d'Adige, e quindi voilà, ecco dei nuovi fortini, il forte Masua, il forte di Naole, Cimo Grande, Tagliata di Canale e quindi il forte conquistato dal Brigante, il Forte San Marco. Costruito tra il 1888 e il 1913, è il più giovane tra i forti della zona, non è stato quasi mai utilizzato in guerra ed è stato chiamato così per la cappella dedicata a San Marco che sorgeva sullo stesso terreno.
Arrivare al forte non è difficile, basta raggiungere la località Castelletto di Lubiara, vicino a Rivoli Veronese e poi seguire il sentiero che sale sul monte Cordespino, che offre scorci notevoli sulle colline verdeggianti a ridosso del monte Baldo e sul lago di Garda. In verità c'è un'altra maniera per raggiungere il forte, dalla vecchia strada militare da Zuane, quaranta tornanti che faranno la gioia di ogni conquistatore ciclista!
L'entrata principale al forte è aperta, sennò ardua sarebbe stata la conquista: impossibile entrare nella struttura senza passare dalla portone d'ingresso, parte di essa è a strapiombo su una falesia che dà sulla val Lagarina, mentre il resto dell'edificio è circondato da un profondo fossato che rendono le mura del forte ancora più impenetrabili. Il Brigante Falasco e la sua banda non sono gli unici visitatori, altri interessati gironzolano tra il labirintico fortino, e la grande quantità di piccole palline bianche per terra indicano che i giocatori di soft air non disdegnano le visite al sito. L'interno è ovviamente totalmente abbandonato, lasciato al suo destino, imbrattato da scritte ad "alto livello culturale", ma molto affascinate per la sua struttura labirintica a più livelli. Le gallerie sotterrane attirano subito le attenzioni della banda, ma non sono molto lunghe, mentre molto più interessanti sono i corridoi che collegano le varie sale da entrate ad arco, le cannoniere e i due ampi cortili. Il valore aggiunto del forte è però la vista dalla parte alta della struttura, 360 gradi di puro orgasmo visivo, con panorami mozzafiato sulla Val Lagarina, il Monte Baldo, il Lago di Garda, la Chiusa, il Monte Pastello, il monte Cordespino, la Pianura Padana e i numerosi paesini che costellano la zona. Da ammirare in silenzio per lunghissimi minuti, con un pezzo di ricotta affumicata in mano, dei crakers e una mela.
Nella zona della val d'Adige solo il forte di Rivoli è degnamente conservato, mentre tutti gli altri sono in stato d'abbandono, ed è una vergogna! Il Brigante Falasco non accetta che un altro pezzo di storia venga lasciato andare alla malora, e visto che il forte è di proprietà privata annuncia in pompa magna una prossima conquista definitiva se il proprietario non si dà una mossa per ristrutturare la struttura! Parola del Brigante!!!
Il Brigante Falasco non è onnisciente e ha ricavato le informazioni da:
https://ifortidirivoli.wordpress.com/category/forti-italiani-val-dadige/
http://www.tourism.verona.it/it/cosa-fare/arte-e-cultura/forti-rocche-e-castelli/forte-di-caprino-veronese
https://ifortidirivoli.wordpress.com/category/forti-italiani-val-dadige/
http://www.tourism.verona.it/it/cosa-fare/arte-e-cultura/forti-rocche-e-castelli/forte-di-caprino-veronese
L'ingresso al forte, il ponte levatoio e il profondo fossato
I magnifici passaggi del forte
Il lato nord con il monte Cordespino ed un monte Baldo coperto dalle nuvole
Il panorama dal lato nord...
...e dal lato sud
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